L’oratorio confraternale

Loading

La Chiesa e oratorio confraternale di Santa Maria degli Angeli sorge lungo la cinta muraria della città vecchia di Gallipoli, di fronte all’ampia stesa di mare in cui si trova l’isola di Sant’Andrea.

Cenni storici

La famiglia Lubelli di Serrano portò a Gallipoli il culto della Madonna della Grotta (o di Carpignano) erigendo altare nella chiesa di San Giovanni Battista. Tale culto è recato al ritrovamento nella grotta di San Giovanni (a Carpignano Salentino) di un’immagine bizantina raffigurante la Madonna con il Bambino. Successivamente nel 1663, su volere di Sebastiano Sandro, fu fatto obbligo di erigere un oratorio entro il termine di due anni intitolato alla Vergine Ss.ma di Carpignano nella quale si potessero congregare i fratelli foresi e pescatori. Fu eretto quindi il nuovo oratorio con doppio titolo Santa Maria degli Angeli e Santa Maria di Carpignano (soppiantato dal primo nel 1669), aggregando laici del ceto dei contadini, dei pescatori e, a partire dal 1769, si aggiunsero le categorie degli artisti e degli artigiani.

La facciata

La facciata della chiesa presenta un pannello maiolicato realizzato nel 1942 dalla ditta napoletana Raffaele Vaccarella raffigurante la Madonna Assunta in Cielo.

L’interno

L’interno è ad unica navata. Decorano le pareti laterali quattro grandi dipinti realizzati nel XVIII secolo da Diego Oronzo Bianchi, pittore originario di Manduria, raffiguranti la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la distribuzione dei pani, la disputa tra i dottori del tempio e le nozze di Cana.

Nella parte sottostante e intorno all’aula vi sono gli stalli, con cornici dorate e motivi floreali, in cui siedono i confratelli e il pancone dell’amministrazione rinvenuto con l’attuale disegno grazie ai recenti lavori di restauro.

Il pavimento è in maiolica napoletana e al centro della navata è collocato un lampadario ottocentesco di vetro di Murano.

Più avanti, invece, sorge l’altare maggiore in pietra leccese e stuccato in finto marmo policromo realizzato nel 1876 dallo stuccatore mastro Luigi Schiavone di Monopoli. Al centro del dossale è collocata la pala con l’immagine della Madonna degli Angeli, attribuita alla bottega di Gian Domenico Catalano, e in alto l’ovale di San Giuseppe con il Bambino. Ai lati, nelle rispettive nicchie, le quattro statue lignee policrome dei santi protettori della Confraternita: Sant’Andrea, protettore dei pescatori, Sant’Isidoro, protettore dei contadini, San Giuseppe, protettore degli artigiani e San Giovanni Battista, protettore degli artisti.

Tra le opere scultoree, situate in apposite nicchie a muro, sono custodite le statue ottocentesche di cartapesta leccese del famoso Achille De Lucrezi che realizzò nel 1876 il Crocefisso e un Cristo Morto e poi ancora, nel 1985, la Madonna Assunta in Cielo. Un’altra statua raffigurante la Madonna degli Angeli fu commissionata a Napoli nel 1825 mentre il simulacro dell’Addolorata, portato in processione durante il Venerdì Santo, fu donato nel 1824.

Sulle pareti laterali dell’altare maggiore vi sono quattro ovali di autore ignoto raffiguranti la Natività, la presentazione di Gesù al tempio, la circoncisione di Gesù e l’Assunzione di Maria.

Sul controprospetto vi è la cantoria dove è collocato il settecentesco organo, opera dell’organaro Michele Sanarica con modifiche di Giuseppe Corrado.

VISITA IL NOSTRO ORATORIO CONFRATERNALE GRAZIE AL VIRTUAL TOUR